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13 Agosto 2020Il camper è da sempre un simbolo di libertà: partire quando vuoi, fermarti dove ti ispira, dormire sotto le stelle o in paesaggi da cartolina. L’idea di diventare camperisti conquista sempre più persone, spinti dal desiderio di viaggiare in modo indipendente, lento e flessibile. Ma cosa significa davvero “diventare camperisti”? È tutto oro quel che luccica? Ecco un viaggio tra sogni e realtà, per chi vuole avvicinarsi a questo mondo senza sorprese.
Il sogno del camperista: libertà e avventura
Quando si pensa al camper, spesso si immagina una vita on the road, senza orari e senza costrizioni. Ti svegli con il sole in un bosco, bevi il caffè guardando il mare o ti fermi a esplorare borghi nascosti, tutto senza dipendere da prenotazioni o hotel.
Questo è il lato più affascinante e reale del camperismo: la possibilità di scegliere, cambiare, rallentare i ritmi e vivere un viaggio più immersivo e personale.
La realtà da conoscere prima di partire
Ma la libertà del camper ha anche i suoi limiti e richiede una buona dose di consapevolezza e preparazione.
1. Non si può sostare ovunque
Molti pensano che con il camper si possa semplicemente fermarsi e dormire dove si vuole, ma la legge italiana (e europea) è chiara: la sosta libera è regolamentata e vietata in molte zone, soprattutto per la notte. Ci sono aree attrezzate, parcheggi consentiti e campeggi, ma spesso richiedono una prenotazione o un costo. In alcune località turistiche il camper è addirittura limitato o bandito in certi periodi.
2. Non si può andare ovunque
Le dimensioni e il peso del camper limitano l’accesso a strade strette, centri storici, e talvolta anche alle autostrade o a certi parcheggi. Serve sempre pianificare bene l’itinerario e informarsi sulle regole locali.
3. Il camper non sempre fa risparmiare
Spesso si pensa che viaggiare in camper costi meno rispetto a hotel e ristoranti. La verità è che dipende da molti fattori: consumi di carburante, pedaggi, parcheggi, aree attrezzate a pagamento, costi di manutenzione e assicurazione. Senza un’attenta gestione, il camper può essere un hobby costoso.
Le spese nascoste e l’impegno quotidiano
Quando acquisti un camper, la spesa iniziale è solo la punta dell’iceberg. Ecco cosa spesso non si considera:
- Dove mettere il camper: non tutti hanno spazio privato. Parcheggiare in strada è spesso vietato, quindi serve un posto sicuro, coperto o scoperto, che può costare anche centinaia di euro all’anno.
- Assicurazione: obbligatoria e spesso più costosa di quella per un’auto, soprattutto per camper di grandi dimensioni o con particolari optional.
- Manutenzione: tagliandi, controlli, revisione, assistenza per impianti interni (gas, acqua, elettricità), gomme e freni. Il camper è più complesso di un’auto.
- Accessori e optional: alcuni diventano indispensabili (pannelli solari, antifurto, stufa, tendalino), aumentando i costi e la manutenzione.
- Pulizia e preparazione: il camper va preparato e pulito prima e dopo ogni viaggio, senza contare il riordino quotidiano negli spazi ridotti.
L’approccio giusto al camperismo
Diventare camperisti non significa solo comprare un veicolo e partire. È uno stile di vita che richiede:
- Pianificazione e ricerca: per viaggiare tranquilli e senza problemi, è essenziale informarsi su regolamenti, soste e itinerari.
- Adattamento e flessibilità: sapersi adattare a spazi ridotti, condizioni climatiche variabili e piccoli imprevisti.
- Rispetto per l’ambiente e la comunità: il camperismo responsabile significa non lasciare tracce, rispettare le regole e la quiete dei luoghi visitati.
- Comunità e condivisione: spesso i camperisti si scambiano consigli, supporto e amicizia, creando un network prezioso.
Per chi è davvero il camper?
Il camper è perfetto per chi ama la libertà, la natura e i ritmi lenti, ma richiede impegno, organizzazione e una buona dose di realismo. Non è una soluzione “facile” né sempre economica, ma può regalare emozioni uniche e momenti di autentica serenità se vissuto con consapevolezza.
Prima di diventare camperisti, è bene fare un bilancio tra sogni e realtà, valutare costi e tempi, informarsi sulle normative e magari provare un noleggio o un’esperienza condivisa per capire se questo stile di viaggio fa davvero per te.
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