Oggi 25 marzo 2021 si è tenuto un importante webinar promosso dal Salone del Camper per comprendere quali sono i vantaggi economici e sociali che la realizzazione di aree di sosta nel nostro Paese possono portare. Doverosa questa riflessione per più aspetti come l’aumento esponenziale di questo tipo di turismo, l’evoluzione del turista outdoor e l’impatto di questo tipo di turismo nel nostro Paese.
Tra i vari relatori molti nomi importanti nel settore outdoor. Dalle associazioni del settore a rappresentanti di comuni in cui aver creduto in questo tipo di turismo è divenuto una scelta strategica per l’economia del loro territorio.
Noi di Dolciviaggi c’eravamo! Molti che ci leggono sono già camperisti …beh cari amici ci hanno studiato e finalmente si sono realmente accorti di noi. La nostra presenza può fare la salute o meno di un territorio, non vi riporto tutti i numeri che sono stati elencati nel webinar ma vi assicuro che ci hanno studiato bene.
Di seguito vi sintetizzo i punti in cui si è sviscerato l’appuntamento web e se volete vedere tutte le interviste le troverete da domani nel canale you tube del Salone del Camper.
Grazie al rappresentante dell’ AIASC possiamo fare il punto sulle caratteristiche da considerare per realizzare un area di sosta efficiente.
–SCELTA DELL’ AREA
L’evoluzione del turismo ha portato a considerare le aree di sosta come delle strutture ricettive del territorio in grado di dare rilancio al territorio stesso. Per questo motivo se anni fa si dedicava come area di sosta una zona limitrofa ed isolata oggi giorno si è capito che la scelta dell’area è di estrema importanza.
CARATTERISTICHE:
-AREA PIANEGGIANTE, CON BUONA POSSIBILITA’ DI MANOVRA
-CAMPER SERVICE DEVE ESSERE CARRABILE, IDEALI SISTEMI AUTOPULENTI DI ULTIMA GENERAZIONE, ELIMINAZIONE GRIGLIE DI SCARICO
-STALLI 8X4 E 9X5 E STALLI DEDICATI A CAMPERISTI DISABILI
-SERVIZI IGIENICI SONO OBBLIGATORI PER LEGGE
– ATTENZIONE ALLE ALTEZZE DEI PALI IN FUNZIONE ALL’ALTEZZA DEI MEZZI
-SERVIZI : ELETTRICITA’, FOGNATURE
– IMPIANTO ILLUMINAZIONE, CREPUSCOLARE
-BUONA CONNESSIONE INTERNET
-DA CONSIDERARE VICINO SITI TURISTICI – STORICO- RELIGIOSI
-UN’ ISOLA DEDICATA ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA CON FRANGIVISTA
-DIGITALIZZAZIONE PER L’ENTRATA E L’USCITA DALL’AREA CON COLONNINE/TESSERE/CASSE AUTOMATICHE
– SICUREZZA: VIDEOSORVEGLIANZA E ANTINCENDIO
-SERVIZI. FAVORIRE LA MOBILITA’ ELETTRICA , AREE GIOCHI, BARBEQUE E ZONE DEDICATE AGLI AMICI A 4 ZAMPE
-UN RICOVERO PER LA GESTIONE DELL’AREA
–BADGET. DIPENDE SOPRATTUTTO DAL TERRENO E DAI SERVIZI CHE SI INTENDE OFFRIRE
–STRATEGIA. COINVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ LOCALI CREANDO COSI’ UN INDOTTO IMPORTANTE PER CONTENERE ANCHE LO SPOPPOLAMENTO DEI PICCOLI PAESI.
Le aree di sosta generando fatturato da capogiro non sono più considerate dei parcheggi ma dei punti di accesso al territorio. La crescita esponenziale che vede questo turismo impone una risposta attiva per evitare di perdere una fatta di PIL non indifferente.
Il turismo itinerante genera ricchezza permettendo di diversificare ed è quindi diventato nel corso degli anni sempre più un turismo sostenibile legato al territorio ma sempre più esigente. Per questo motivo l’area di sosta deve rispondere alle esigenze del fruitore.
Ci sono stati portati 3 casi di successo, 2 di realtà comunali ed una privata. Tre casi simbolo di quanto credere in questa forma di turismo sia ripagante. Beh non vi riporto tutti i numeri da capogiro ma vi dico cosa avevano in comune. La sinergia con il territorio e ritenere il turismo outdoor di valore ha permesso loro di generare casi di successo per la loro comunità.
Ricordandovi CHE IL SALONE DEL CAMPER SARA’ DAL 11 AL 19 SETTEMBRE A PARMA e noi SAREMO PRESENTI vi invito ad ISCRIVERVI al nostro GRUPPO FACEBOOK per importanti novità!!
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2 Comments
Camperista da 40 anni dico la mia;non vedo nel camperista uno che ama spendere,molti sostengono di aver speso una fortuna per l acquisto del camper e tanto basta.
Credo che quanto si afferma nell articolo sia valido per quanto riguarda il turismo di nicchia ,dei piccoli borghi e dei fuori stagione,mentre non e’ cosi’ per il grande turismo di massa,faccio un esempio di localita’ di villeggiatura sul mare dove si affitta un appartamento,anche in posti brutti,a 2000/2500 euro la settimana e c’e’ sempre la coda per prenotazioni(anche in toscana dove vivo),la domanda e’ :cosa vuoi che interessi all’ economia locale dei pochi euro che spende per la sosta un camper e al limite per fare la spesa(il camperista va poco a ristorante) e comperare qualche prodotto del territorio? .
Per chi fa turismo business c’e’ ormai l’ abitudine a guadagnare molto e in poco tempo,e si capisce perche’ fioriscono molti divieti ai camper che per quel tipo di economia rappresentano solo un incomodo
Buongiorno Fabio, su molte cose che scrive mi trova d’accordo, nell’articolo ho voluto riportare solo ciò che è stato trattato durante il webinar senza dare la mia personale opinione. Credo che siamo tanti campersti, di tanti tipi con tante abitudini e passioni, quindi non mi sento di sentenziare sulla validità delle indagini che queste associazioni che ci rappresentano hanno riscontrato. Per quanto riguarda la tua domanda credo che invece in realtà sia reale il trend, anche noi per ricevere il camper nuovo abbiamo aspettato quasi un anno e non era un van che va tanto di moda ora. Quindi credo che ci sia un reale esigenza anche di “collocarci ” e gestire anche questa fetta di turismo che magari fino a pochi anni fa nemmeno veniva considerata. Un area di sosta genere 200/300 mila euro di fatturato annuo ( dati dati ieri ) quindi credo che sia intelligente, creare aree di sosta funzionali ed efficienti. Poi ovvio amiamo anche la libera quindi forse è un po’ la paura che poi ci venga levata questa opportunità a scapito di un turismo di élite soprattutto straniero.